sabato 14 luglio 2012

La donna

La donna più sciocca può manovrare a suo piacere un uomo intelligente; ma ci vuole una donna molto intelligente per manovrare un pazzo
R. Kipling
-  Inizio Registrazione Vocale -
Horyzon, Capital City

Passare una serata con Hope e Bigears non ha eguali. Mia figlia stà facendo la mamma con il cucciolo. Ha una copertina che gli ha messo sopra e gli stà raccontando una storia prima di andare a dormire. Lui se ne stà fermo sdraiato sul tappeto e tutto quello che viene in mente alla piccola, se lo lascia fare tranquillamente.
Devo dire che in miniatura mia figlia rispecchia le donne che ho conosciuto in questi giorni.
Dopo il mio rientro da Greenfield sono andata alle Terrazze Verdi. Quando mia madre dice che vado a cercarmi i guai non ha tutti i torti. Andare nel posto dove sono stati lasciati liberi degli scorpioni è da folli. Sono una folle. E' stato in quella serata che ho conosciuto Dhemetra Ross, collega di Lars Wolfwood. Eravamo seduti tutti e tre allo stesso tavolino ed essere al centro dell'attenzione di due membri della Shouye mi ha portato in estasi quasi. Quella ragazza rispecchia in parte tutto quello che mia madre avrebbe sempre voluto da me. Eleganza, loquacità e bellezza. Lars Wolfwood non era da meno. Pensavo che il suo tempo fosse occupato dal pensiero degli scorpioni rossi, invece aveva già fatto il mio nome alla Shouye. Molto solerte. Ne sono rimasta sorpresa e non ne ho fatto segreto. Stò pregando perchè tutto possa risolversi con una collaborazione. Ho passato parecchie ore a studiare una nuova tecnica che vorrei sperimentare proprio da loro. Ma non voglio mettere il carro davanti ai buoi, come si dice sulla Terra-che-fù. Aspetto ed intanto perfeziono la tecnica. Oggi ho fatto shopping. Ieri sera mi è giunto il bonifico per il mio lavoro su Hall Point e ne sono felicissima. Ho scritto a Brent Ratliff per ringraziarlo, ma deve essere in giro da qualche parte per il Verse. Mentre camminavo nella piazza Carpathia, sono scivolata ed in soccorso è giunto il Comandante Arkan Mc Corvin. Avevo letto il suo nome nelle holonews e sinceramente non immaginavo minimamente come fosse fatto. Mi ha aiutato a rimettermi in piedi e abbiamo parlato un pò. Ringrazio chi mi ha insegnato a tenere testa con galanteria alle discussioni. Le nostre parole potevano sfociare in una lite furibonda. Il pensiero che ho dell'Alleanza e ciò che penso di alcune scelte che vengono fatte, non è segreto per nessuno in quelli che conosco. Dirle però ad un Comandante con tanto di divisa non è stato molto saggio. Veritiero ma non molto saggio. Ho tergiversato e mentito su alcune cose. Vorrei che tutto avesse una fine, ma in questa guerra io non voglio rientrarvi. Mentre stavamo parlando è giunta Charlotte Alcot, Vice-Ceo della Blue Sun. La pioggerellina che scendeva non si è tramutata in un temporale con fulmini e saette solamente perchè noi umani non possiamo comandare le intemperie e i nostri umori non possono influenzarle. C'è stata subito una strana atmosfera. Lei che saluta lui chiamandolo per nome e lui che ribatte con una frecciatina ironica. Ero più grande di Charlotte Alcot quando ho conosciuto Julius, ma non c'è età per una donna che s'innamora di un uomo in divisa. Esistono solo guerre. I suoi occhi verdi erano uguali ai miei. Quelle lacrime che non devi far uscire per orgoglio, erano uguali alle tante che ho ricacciato. La voglia di scappare, la voglia di gettare il tutto perchè è amore ciò che vuoi, non guerra. Il Comandante Mc Corvin era la copia esatta di Julius. Diretto, sincero, un uomo con tante cicatrici che non fanno altro che farti diventare tutto d'un pezzo. Quella divisa pesa più di un macigno. Un onore portarla, ma pesa. E tu? Tu innamorata non devi fare altro che trovare la forza e la ragione per aiutarlo a portarla. Non devi scappare, devi buttare giù tanti bocconi amari. Devi combattere anche quando non ne hai la forza. Mi ha fatto tenerezza. Ha un impero tra le mani. Il marchio della Blue Sun è in tutto il Verse e lei è solo una ragazzina seduta in una scrivania troppo grande. Le ho detto di tenersi ben stretto quel posto. Non per il ruolo ambìto da tanti, ma perchè tutto aiuta a crescere. Che sia una vittoria o che sia un fallimento. Ha solo questo difetto involontario, è piccola. Non è una sua colpa. Non sò come sia andata a finire tra di loro. Spero solo non sia scappata e spero tanto che il Comandante abbia abbassato un pò la corazza.
Tra tutto questo, tra tutte queste donne una diversa dall'altra, ognuna diversa da me ho un appuntamento.
Adrian Duster, Securer di Hall Point. L'ho incontrato proprio lì. Ero andata per cercare Ratliff ed ho incontrato lui. Un pizzico di malizia nei discorsi che stavamo facendo mi ha fatto comprendere che mi stavo infilando in un piccolo guaio. Piccolo, perchè siamo rimasti di incontrarci nuovamente e cucinare io per lui. Però alcune sue frasi sembravano dirette a me. Forse mi stò fasciando la testa senza essermela rotta ancora, ma quel sentore che mi allarma ogni volta che un uomo va oltre un normale apprezzamento di galanteria si è attivato.
Mio padre mi dice sempre che devo tornare a guardarmi intorno. Che non posso vivere nel ricordo e nell'amore di Julius. Ma non vi riesco. Invito le altre a non scappare dalle situazioni e combattere e poi sono io quella che cerca di non farle nemmeno partire.
Torno da Hope. Torno a stringere quel corpicino da cui non scapperò mai.

- Fine Registrazione Vocale -