lunedì 6 agosto 2012

La morte

I Pastori dell'Arcadia, Nicolas Poussin.




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Oak Town, Greenfield

Nella storia della Letteratura e dell'Arte le due maggiori rappresentazioni sono contrapposte tra di loro. Amore e Morte. Sono questi due fattori, contrapposti l'uno all'altro quelli più rappresentati a parole o in pitture. Contrapposti. Se l'amore è sinonimo di vita e rappresentato o decantato con le parole più belle, la morte rappresenta completamente l'opposto. Arido, senza vita, senza futuro. Chi mi ha insegnato a studiare l'arte, mi ha insegnato anche a guardare dove gli altri non guardano mai. In una rappresentazione vi possono essere racchiusi i segreti più nascosti e le più bizzarre filosofie. Nella Terra-che-fù per rappresentare la morte spesso si rappresentava una figura ammantata di nero con una falce in mano. E' bellissimo come alcuni pittori di allora sono riusciti ad inserire questa figura senza darla a vedere veramente. Anche nella rappresentazione sovrastante vi è questa figura. Nascosta, celata, dove solo gli occhi più esperti possono cadere. Perchè? Perchè se rappresentare una tomba non può creare problemi parlare direttamente della morte è un tabù?
Perchè la morte ti conduce a due strade. Ci sono vari tipi di tipologia nella definizione della morte. Vi è chi la teme. Chi sà di avere una sola possibilità nella vita e una vita sola. Poi vi sono quelli che con la morte vi scherzano. Ci giocano. Follia pura. Però li capisco in parte. Se non avessi Hope giocherei anche io con la morte. Sfiderei quella falce che tenta di mettere fine a tutto. Però c'è Hope e non posso permettermelo.
Avevo detto che sarei rimasta lontana dall' Eagles Nest, invece prima di partire per una piccola vacanza su New London vi sono ritornata. Ho incontrato per ben due volte Bill Blackbourne. Non capisco quell'uomo. Gli ho fatto presente che il suo nome è legato ad uno dei personaggi più famosi o amati di Greenfield, ma ho la sensazione che voglia vivere nell'ombra. I suoi interessi e basta. Il resto non ha importanza. Abbiamo parlato di Clackline. Mi ha detto di lasciar perdere. Di dedicarmi solamente al mio ruolo di cuoca. Mai. Forse ho dato troppa importanza a questa storia, ma non voglio tornare indietro. Mi è risultata strana solamente una cosa. Dalle parole di Blackbourne ho avuto un quadro completamente diverso da quello che ho visto nelle foto di Roonamei Wilson. I racconti possono essere modificati, ampliati, ma le immagini no. Quelle foto mi sembravano realistiche. Chi ha ragione?
Morte. Mi ha menzionato la morte anche Rachel Adams. L'ho incontrata ieri alla chiesa di Saint Quentin, viva. Le ho fatto presente che dalle ultime informazioni avute su di lei, circolava la voce che fosse morta. Vi ha scherzato sopra. Mi ha parlato del Diavolo, che la teme e l'ha rispedita da noi. Ha un orbita oculare prima di occhio. Non riesco a capirla. Ci provo e ci ho provato, ma non riesco a capirla. E' una bella ragazza, con tanta rabbia dentro. Una rabbia o follia come l'ha definita lei che la conduce solamente a farsi del male. Otto colpi di Shotgun. Ne ha parlato come se stesse parlando del più e del meno. Nessuna paura, nessun rimorso, nessun rimpianto. Ha sfiorato la morte è tornata dalla morte e si prende gioco di tutti.
Mi ha fatto un paio di nome. Jack Rooster e un certo Red. La prima, o almeno una possibile omonima è un nome che si associa all'Alleanza. E non in bene. Il secondo non l'ho mai sentito. L'ho provocata, dicendole di portare i miei saluti a Bill. Mi ha risposto che la vuole morta anche lui. Dov'è la verità in tutta questa storia. Non mi ha confermato niente, però per ben due volte le ho esposto la sua implicazione nel caso degli scorpioni e non ha mai smentito. Come può arrivare una donna a tentare di distruggere un pianeta intero! Beh io vorrei farlo su Clackline. In bene però. Quale rabbia o torto può portare ad avere tanti nemici come ha quella donna. L'unica cosa di cui sono sicura è che parla troppo. Se mai dovessi rincontrarla devo fare attenzione a quello che esce dalla mia bocca e ascoltarla e basta.

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